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Racconti personali, esperienze personali e informazioni riportate da carpfishing magazine.

giovedì 30 agosto 2007

Thailandia da record

La carpa più grande del mondo pesa 120 chili ed è una siamese


Appena prima di mandare in stampa questo numero arriva in redazione una email di Ronny De Groote che ci fa saltare sulla sedia: nel fiume Bung Sam Lan, in Tailandia, è stata catturata una carpa siamese gigante dal peso fuori da ogni immaginazione: 120 chili! Si tratta della carpa più grande mai presa con canna da pesca e lenza. Certo, non si tratta dei pesci che abbiamo la possibilità di catturare in Europa, ma il peso e la bellezza della siamese, "parente" delle nostre " carpette", ci ha convinti a pubblicare in esclusiva le foto della cattura. Purtroppo, non sono molto grandi e neanche tanto belle ma, ci spiega De Groote, non è stato possibile fare di meglio, anche perchè pare piovesse a dirotto e tenere in braccio il pesce fosse parecchio faticoso. Il fortunato e contentissimo pescatore si chiama Kik e fa parte del team di guide del Fishing Adventures Thailand. Strabuzzate gli occhi ... noi ce ne andiamo in Thailandia!







Testo copiato da Carpfishing Magazine n° 13 mese di Agosto 2007, si ringrazia la redazione di carpfishing Magazine per le emozionanti foto inviateci da pubblicare nel blog.

martedì 28 agosto 2007

Come si può non capire? Le riflessioni del Presidente

Agostino Zurma non cerca risposte ma fa un sacco di domande, frecciatine rivolte a chi snobba Cfi e le sue proposte d'aiuto...
Queste riflessioni sono frutto delle letture di alcuni reportage di enduro vari e dei risultati finali del nostro ultimo Trofeo Cfi dove si nota il numero decisavemente alto di catture da capogiro. La mia domanda è questà: se non ci fosse il carp fishing interpretato nel rispetto totale delle regole e degli alti principi, che fine farebbero le nostre acque? Per quanto tempo le nostre prede continuerebbero a vivere se a una così alta percentuale di catture corrispondessero altretante grigliate o zuppe a base di carpe? I carpisti hanno un'arma che, se non usata come tutti noi correttamente facciamo, diventerebbe a dir poco devastante, con conseguenze irreparabili per l'intero ecosistema: migliaia di pesci scampati alla padella per tutti questi anni verrebbero eliminati. Ma allora, come è possibile che quelli che gestiscono il nostro territorio, e come tali si sentono difensori della natura, non afferrino al volo l'oppurtunità che noi carpisti, realtà ormai consolidata della pesca sportiva italiana, offriamo loro? Perchè non ci fanno partecipi dei loro programmi di conservazione e protezione di fiumi e di laghi? Come si può rimanere impassibili difronte alla nostra mano tesa? Con la nostra semplicità, il nostro modo di vivere la natura e i suoi frutti, garantiremmo un futuro al nostro mondo fatto d'acqua, campagne e boschi. Come si può essere così miopi e privi di un minimo di lungimiranza? Perchè non stilare insieme una normativa specifica che ci porti verso una gestione ordinata e controllata del territorio e delle acque? Perchè non ufficializzare le iniziative che già organizziamo a tutela dell'ambiente? Come si può tenere lontana una realtà che si consolida, giorno dopo giorno e che si mette continuamente a disposizione con semplicità ed umiltà? Perchè non trovare regole per una pacifica convivenza fra i pescatori che praticano tecniche diverse?.
Francamente non so darmi una risposta convincente a queste domande, anche se da queste trovo lo stimolo per continuare a credere in Cfi e per insistere, insieme a tutti voi, nel tentativo di avvicinare le amministrazioni al nostro mondo.

Agostino Zurma presidente nazionale Cfi.

copiato da Carpfishing Magazine n° 14 mese di settembre 2007

mercoledì 22 agosto 2007

Giornata con My carpfishing " Facciamo le boile "

Tavola in plastica da 18 boile di diametro 20mm

Pistola ad estrusione capacità 1kg

Christian prepara le dosi degli aromi

inseriamo gli aromi alle uova sbattute

William mescola le uova e gli aromi

vengono aggiunte le uova al mix realizzato da noi
e mescolato inizialmente con la frusta

impastiamo con le mani dentro ad una tarrina

tiriamo fuori l'impasto e lo mescoliamo su ad un piano

impasto finito!!!

mettiamo a riposare l'impasto per circa 30 min.
avvolto in una pellicola

oliamo la tavola per rullare le boile

Massimo ha riempito la pistola con l'impasto

iniziamo a stendere l'impasto sulla tavola per rullare

ecco la nostra striscia sulla tavola

rulliamo le boile

William e Massimo stanno togliendo le boile
dalla tavola e le mettono su ad un panno
per poi cuocerle
ecco le nostre boile sul panno

raccogliamo circa 30 boile

le versiamo nella pentola con l'acqua bollente

le boile bollono per circa 2 min.

tiriamo fuori le boile con una ramina

le adagiamo su ad un'altro panno

le lasciamo ad asciugare sul panno per circa 2 ore



























venerdì 17 agosto 2007

5 giorni alle "vallette di Ostellato", poche catture rispetto alle aspettative ma molto divertimento e tramonti da film.

Lo staff di my carpfishing decide di passare 5 giorni, con famiglia o senza alle "Vallette di Ostellato". Partenza venerdì 10 agosto 2007 ore 16.30 arrivo ore 17.00 sulla posta selezionata. Appena arrivati abbiamo montato le tende e preparato accuratamente l'accampamento, infine abbiamo iniziato a pescare. Dopo 2 ore la prima partenza una carpa di 3 kg, sembrava un sogno e lo staff era già pronto ad altre partenze ma come tutti i sogni prima o poi svaniscono; infatti la seconda partenza è arrivata alle 06.00 della mattina seguente. Tutti i giorni erano uguali durante la mattina neanche una partenza e dalle 22.30 alle 06.00 massimo 3 partenze con catture di peso non superiore a 2.5 kg, così fino al 14 agosto 2007. Settimana deludente dal punto di vista da carpista, ma ottima, dal punto di vista di amici che passano 5 giorni all'aperto dormendo in tenda in compagnia delle proprie famiglie bambini compresi, come possono leggermente documentare le foto qui sopra pubblicate.

giovedì 16 agosto 2007



Coppia di spericolati

12/08/07

venerdì 3 agosto 2007

Come si preparano le boile?

PREPARIAMO L'IMPASTO

1) Prendiamo un recipiente da cucina (insalatiera, bacinella e simili) abbastanza grande da contenere la quantità di mix che intendiamo impastare; nel nostro esempio, non serve un recipiente molto capiente ma basta una bacinella. Sgusciamo le uova e versiamo tuorlo e albume nel recipiente. Iniziamo lentamente a sbattere le uva con forchetta fino a quando le avremo amalgamate per bene e il loro colore risulterà giallo omogeneo, (10 uova x kg di mix).
2) Apriamo la boccetta dell'aroma scelto e, rispettando le dosi consigliate sull'etichetta, versiamo la quantità esatta in una siringa graduata. Per non sbagliare, usiamo una dose media tra il minimo e il massimo indicato. Lo stesso per il dolcificante. Volendo, possiamo miscelare aroma e dolcificante ancora prima di aggiungerli alle uova e amalgamare di nuovo il tutto con la forchetta, fino a ottenere colore e consistenza omogenei.
3) Versiamo circa 600 grammi di mix nella bacinella insieme alle uova, all'aroma e al dolcificante. Lasciamo che assorba la parte liquida per un minuto, poi riprendiamo la forchetta e ricominciamo a mescolare e impastare con cura fino a che il tutto risulti ben amalgamato.
4) Aggiungiamo altri 300 gr di mix al nostro impasto, che risulterà ancora molle. A questo punto è necessario iniziare a impastare con le mani perchè il mix diventerà più duro e faremmo fatica a lavorarlo nel modo giusto con la forchetta. Impastiamo fino a quando la farina aggiunta non sarà assorbita del tutto dal resto dell'impasto. A questo punto avremo ottenuto una grossa palla di impasto, ma ancora troppo morbida e collosa. Prendiamo 50-100 gr di mix, spargiamolo sulla base di lavoro e lasciamolo amalgamare con la palla di impasto che abbiamo ottenuto.
5) In questa fase il nostro impasto potrebbe aver bisogno di un ulteriore apporto di farina, specie se risulta troppo molle: non facciamoci problemi e aggiungiamola tranquillamente, anche se finiremo per superare la dose in partenza. Terminate queste operazioni, formiamo una grossa palla d'impasto e verifichiamone il grado di "collosità" inserendo due dita all'interno: se tutto va bene, dovranno uscirne pulite. Se così non è, aggiungeremo ancora del mix.
6) Il nostro mix è pronto e possiamo passare alla fase successiva avvolgendo la nostra palla in una pellicola per alimenti per circa 30 min. evitando così che si secchi.
PREPARIAMO TAVOLA E PISTOLA

La tavola per il rullaggio delle boile è un attrezzo indispensabile che potremo aquistare nei negozi di pesaca specializzati. Prima di utilizzarla, versiamoci sopra una goccia d'olio da cucina e strofiniamo bene con uno straccio: questo ci aiuterà nella fase di rullaggio, evitando che l'impasto si attacchi alla piastra. Facciamo la stessa cosa con l'interno della pistola estrusore, avendo avuto l'accortezza di acquistare qualche beccuccio di scorta.
La misura interna del beccuccio dovrà essere di 3-4 mm inferiore rispetto al diametro delle boile che intendiamo realizzare. Per fare un esempio nel nostro caso stiamo usando una tavola con scanalatura da 20 mm, quindi useremo un beccuccio con foro da 16-17 mm. Per tagliarlo con la massima precisione possiamo ricorrere al calibro. Questo dettaglio è molto importante ai fini del risultato: se la misura del beccuccio non fosse appropriata, non otterremmo boile perfettamente pressate e rotonde. comunque, il diametro del foro del beccuccio può variare leggermente in base ai tipi di farina che compongono il mix. Quelli tipo birdfood, per esempio, sono composti da farine con macinatura più grande che tendono a "gonfiare" durante la lavorazione, mentre i mix al pesce o quelli realizzati con derivati del latte sono composti da farine macinate più finemente che non tendono a gonfiare durante la lavorazione.
ORA SOTTO CON IL RULLAGGIO
Riprendiamo il nostro mix, stacchiamone un pezzo e rulliamo con le mani formando una sorta di salsicciotto. Inseriamolo all'interno della pistola dopo avervi strofinato un goccio d'olio d'oliva. Poi chiudiamo la pistola avvitando il beccuccio e popiamo tenendo un dito sul foro per spingere fuori solo l'aria.
prendiamo la base della nostra tavola per boile e, se possiamo, fissiamola a un tavolo con delle viti. Nel caso non fosse possibile, appoggiamola su uno strofinaccio, meglio se di panno appena inumidito per fare più attrito, così la tavola rimarrà più stabile e ci aiuterà nella fase di rullaggio. Pompando lentamente e uniformemente con la pistola, stendiamo di traverso ai binari un salsicciotto lungo quanto l'intera larghezza della tavola.
Inseriamo la parte superiore della tavola nella guida e premiamo sui manici. Se il salsicciotto sborda, basta tagliarlo a filo. Poi allentiamo leggermente la pressione e iniziamo a spostare avanti e indietro il coperchio della tavola. Quando scorrerà senza troppi problemi, alziamolo e controlliamo la sfericità delle boile. Se ne escono boile bucate vuol dire che l'impasto è secco (aggiungiamo un pò d'acqua o un uovo all'impasto); se sono squadrate , significa che il beccuccio della pistola è stretto (per non rischiare di segare troppo possiamo limarlo). Otteremo palline perfette.

MOMENTO DELLA COTTURA

A questo punto, entra in gioco la pentola d'acqua che avevamo gia messo a bollire: prendiamo venti trenta boile, non di più per evitare che il bollore scenda per troppo tempo, e gettiamole in pentola. Le boile crude andranno a finire sul fondo. Copriamo la pentola e, dopo circa un minuto, alziamo il coperchio in attesa che le nostre boile vengano a galla. I tempi di cottura possono variare in base al tipo di mix ma di norma sono sufficienti un paio di minuti per la cottura di esche da 20 mm di diametro. I tempi si allungano e si accorciano in proporzione al diametro.

Usando un normale scolapasta, togliamo le nostre boile dall'acqua bollente, stendiamole delicatamente su un panno asciutto e lasciamole asciugare un paio d'ore. Trascorso questo lasso di tempo, ci converrà togliere il panno perchè tende a mantenere l'umidità accumulata.

TENIAMOLE BEN AERATE!

Perchè le boile asciughino bene e in maniera uniforme, stendiamole su una base forata o una cassetta come quelle di plastica, meglio ancora su ad una retina metallica rigida. I tutto va riposto in un luogo asciutto, meglio se esposto a una buona circolazione d'aria, avendo cura di muovere di tanto in tanto le boile per evitare che si formino muffe. Se la quantità di esche è notevole, possiamo stenderle su larghe basi forate, per esempio le reti di vecchi letti, che offrono una migliore aerazione. Terminata questa fase, siamo pronti per andare a pesca e scoprire se siamo stati... chef degni del gusto di carpe da sogno.


Queste fasi di preparazione sono state copiate da CARPFISHING MAGAZINE n° 1 agosto 2006

giovedì 2 agosto 2007

Prima notturna con mia figlia


Martedì 10 luglio io ed un mio collega di lavoro Willy, decidiamo di andare a pescare il fine settimana, lui che non ha mai praticato carpfishing desidera provare la mia tecnica di pesca.
Appena arrivo a casa mi organizzo per preparare le boile che mi serviranno il sabato, ne preparo tre tipi diversi (Banana, scopex e tutti frutti).
Il Sabato pomeriggio ci troviamo a casa mia e con le rispettive famiglie ci dirigiamo verso le vallette di Ostellato.
Appena siamo sul posto pasturiamo con una base di pesce e mais, poi mettiamo in pesca le canne, quando pensiamo che ormai sia ora di sostituire le boile succede quello che qualsiasi carpista attende con ansia, il sonar verde inizia a cantare come un uccellino all'alba, mentre la bava slitta nel mulinello, afferro la canna e tiro, è fatta, la carpa è attaccata lotto un pò ma non più di tanto e la tiro fuori dall'acqua, mia figlia e il mio amico sono eccitati nel vedere quel pesce, mia figlia vuole una foto con la carpa e il mio amico il lunedì seguente ha comprato l'attrezzatura per il carpfishing.